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2011

TRANSAT JACQUES VABRE

Andrea è il più giovane skipper italiano nell'edizione 2011 della Transat Jacques Vabre, regata transatlantica in doppio da Le Havre (Francia) a Puerto Limon (Costa Rica). A sostenerlo un pool di aziende della green economy.

Andrea naviga su Hip Eco Blue, un'Akilaria Class 40, messa a punto a La Rochelle da Andrea e da Tommaso Stella, storico preparatore.

Andrea, attraversando l'oceano, porta per il mondo un messaggio: Green is Blue!

Hip Eco Blue nasce dall'idea di un pool di aziende che credono fortemente nelle energie alternative e in un futuro migliore all'insegna della green economy: Studio Energia, Telmotor, Friem, Trasfor ed Elektronorm.

 

Unendosi in un Green Team, hanno deciso di applicare il loro principio alle persone: hanno creduto nell'energia del piano di vita alternativo di Andrea, dove la vela è apparsa fin da subito l'espressione perfetta dei valori della green economy.

Green is Blue è il motto che è nato dal forte legame tra il basso impatto ambientale della barca e gli elementi naturali che la circondano.

 

Un’edizione della Transat Jacques Vabre che ha visto numerosi ritiri per le condizioni meteo durissime incontrate in Atlantico.

Andrea e Tommaso Stella concludono in nona posizione con un bilancio positivo e molta esperienza accumulata.

La barca tutto sommato sta bene, avevamo lavorato soprattutto sull’affidabilità della barca e la cosa ha pagato, non abbiamo rotto niente di fondamentale, anche grazie alla strategia meteo (non dimentichiamo che più del 50 per cento delle barche che hanno scelto la rotta nord non sono arrivate nemmeno a un terzo del percorso), nonostante anche noi le nostre legnate sul groppone ce le siamo prese, eheh!

Il più brutto momento forse è stata l’ultima notte, quando Partouche, che siamo riusciti a lasciare dietro per il 90 per cento della corsa, ci ha passato sul filo di lana solo grazie alla differenza di velocità pura del mezzo. Il più bello? Non saprei, ce ne sono stati tanti… i sorpassi durante il “match race” con Partouche, il groppo in cui siamo riusciti a fare una discreta provvista d’acqua dolce che stava finendo, le planate a 20 nodi nelle poche giornate “stabili”, e l’abbraccio degli amici all’arrivo!

Bilancio assolutamente positivo, nonostante gli errori che comunque ci sono stati. Siamo riusciti ad essere quasi sempre veloci, a non fare grossi errori strategici, a far fronte a tutte le avarie, riparando o adattandoci ai problemi che via via si presentavano: un bel bagaglio per la prossima corsa!

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